SCOLIOSI NEUROPATICA
Da lesione dei motoneuroni superiori
TRAUMI DEL MIDOLLO SPINALE
La paraplegia o tetraplegia conseguente a trauma midollare diventano un grave e complesso problema se si associano ad una scoliosi secondaria (Fig. 27).
Fig. 27 - Paziente con scoliosi insorta dopo lesione vertebro-midollare con livello neurologico T8: nel trauma si associavano fratture vertebrali multiple mediotoraciche, fratture costali, fratture clavicolari ed emopneumotorace.
Questa scoliosi, nei bambini divenuti paraplegici o tetraplegici per un trauma del midollo spinale avvenuto prima della crescita puberale, va trattata incruentamente con busti tipo Milwaukee (nelle lesioni cervicali e toraciche) o tipo Riviera (nelle forme toraciche basse e toracolombari): i busti non vanno indossati durante la notte o in clinostasi, ma usati solo quando il paziente assume una posizione eretta sia in piedi che seduto; utilizzati dopo il trauma prevengono la scoliosi non correggendo la curva strutturale. Dopo lo sviluppo puberale, un aumento evolutivo della curva scoliotica, associato ad obliquità pelvica, rappresenta una indicazione al trattamento chirurgico (artrodesi). L’intervento chirurgico si avvale sia della via posteriore, attuata con le recenti fissazioni interne (CD - ISOLA, altre) e sia della via anteriore (DWYER – ZIELKE e altri) ideale per la correzione, più grave, della obliquità pelvica. L’artrodesi deve essere ampia, estesa ai processi trasversi lombari, e deve comprendere almeno due livelli sopra e sotto la lesione neurologica. Le nuove tecniche chirurgiche non si avvalgono dei gessi post-operatori che, per l’anestesia della pelle, sono causa di ulcerazioni cutanee. |