SCOLIOSI DA CONTRATTURE EXTRASPINALI
DA POST-EMPIEMA
La scoliosi toracogena può derivare da complicanze di interventi della parete toracica secondari a:
L’intervento di toracoplastica, metodo indiscusso nei primi anni del novecento per la cura della tbc polmonare, oggi è raramente eseguito. L’empiema cronico e la cicatrice pleurica polmonare cui seguivano le resezioni costali e il drenaggio dell’essudato purulento, portavano nei decenni precedenti l’era antibiotica, a forme di scoliosi molto grave e rigida di difficile correzione sia incruenta (gessi) che chirurgica (artrodesi). Oggi queste scoliosi toracogene, grazie al trattamento antibiotico contro l’essudato purulento conseguente l’empiema, sono diventate una rarità. La scoliosi toracogena secondaria alla resezione di una grande porzione della parete toracica, per asportare una neoplasia, ha carattere evolutivo e va artrodesizzata; il Milwaukee può solo temporaneamente controllare la sua evoluzione.
DA POST-USTIONE
Le retrazioni cicatriziali secondarie ad un trattamento non corretto, e trascurato, delle gravi e profonde ustioni, determinano meccanicamente una curva scoliotica la cui concavità è rivolta verso il lato dell’ustione. Il trattamento della retrazione con l’uso di trapianti cutanei dà, di solito, un miglioramento e può evitare, se adottato precocemente, la scoliosi. Se il trattamento iniziale non viene effettuato, solo dopo la liberazione adeguata della contrattura cicatriziale, la scoliosi risponderà al Milwaukee. |