DIAGNOSI
L’esame clinico segue queste modalità (prima visita):
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breve ricerca anamnestica su precedenti casi di scoliosi nei familiari e collaterali (eventualmente registrando su scheda)
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età cronologica
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sul soggetto svestito (la femmina con slip e reggiseno e il maschio con il solo slip) prendiamo nota dello stato e dello sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie registrando nella scheda, se il paziente è prepubere o pubere:
attraverso il cambiamento del tono della voce e la presenza dei primi peli pubici nel maschio e attraverso il Tanner Test nella femmina (fig 6) .
Il paziente deve essere valutato in stazione eretta e poi con il tronco in flessione anteriore.
Stazione eretta, di fronte e posteriormente, devono essere evidenziati:
- un eventuale disassamento
- una asimmetria dei triangoli della taglia
- la sporgenza di una scapola
- una obliquità del bacino che va riequilibrata con rialzi
In questa fase della visita, ricerchiamo sulla pelle eventuali “macchie color caffèlatte”che possono evidenziare una scoliosi neurofibromatosica o più di rado presenza di aree di “pigmentazione” e “ciuffi” di peli per una scoliosi congenita o mielomeningocele .
Flessione anteriore del tronco, piegato sulla vita a 80-90 gradi, con i piedi allineati, le ginocchia estese e le braccia sciolte, ricerchiamo la presenza o meno del o dei gibbi annotando e registrando i mm presenti nelle misurazioni (forward bending test o di Adams) (fig. 7)
Per effettuare la misurazione del gibbo ci serviamo del gibbometro (modello Dr. G. Felici o altri) (fig. 8) secondo la seguente modalità: facciamo passare il paziente dalla posizione eretta alla posizione di flessione anteriore, come sopra descritta, fino ad incontrare, con lo sguardo, il piano dorsale ideale sul quale è sita la gibbosità; scegliendo quindi il punto di maggior dislivello tra i due emisomi, applichiamo il gibbometro (fig. 9): ponendo la bolla della livella in piano, valutiamo la distanza tra il maggior dislivello e l’apofisi spinosa del rachide; detta distanza la riportiamo sull’emisoma controlaterale e in questo punto, con il centimetro rigido, misuriamo in mm la distanza esistente tra lo strumento e la cute.
Esame laterale del soggetto, in stazione eretta e in stazione supina, sul lettino da visita, per ricercare un’associata ipercifosi del rachide (cifo-scoliosi) o, in rari casi, una inversione della curva cifotica con avvicinamento del rachide allo sterno (lordo-scoliosi).
Con tali dati, registrati al primo controllo, cosi definiamo la diagnosi:
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se non sono presenti gibbi consideriamo la scoliosi funzionale, non strutturata o falsa , non necessitante di Rx o di alcuna terapia, se non di controlli nel tempo in rapporto all’età (fig. 10); sdrammatizziamo la falsa malattia avvertendo il paziente e i genitori che, con il tempo, le deformità riscontrate (eventuali asimmetrie, disassamenti ecc.) scompariranno .
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se viene riscontrata la presenza del gibbo (fig. 11) lo misuriamo, lo registriamo, e in base all’epoca di accrescimento consigliamo controlli clinici periodici; se la misurazione del gibbo o dei gibbi è inferiore ai 7/8 mm non richiediamo nessun controllo radiografico( vedi , più avanti , tabelle 2-3-4-5 ). Si può certamente affermare che nella valutazione del paziente scoliotico diamo la massima importanza alla presenza del gibbo, il quale caratterizza la scoliosi strutturata come malattia capace di progredire e di aggravarsi: il gibbo non scompare e può, come accade spesso, non modificarsi o modificarsi poco oppure molto; è per questo che viene preso come riferimento sia per la prognosi che per la terapia della scoliosi idiopatica .
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Fig 6 - Test di Tanner
fase 1 = prepubere
fase 2 = allargamento dell’areola
fase 3 = ulteriore allargamento
del seno e dell’areola
fase
4 = ulteriore allargamento
del seno e dell’areola
fase 5 = mammella di adulta
Fig 7 –Forward bending test o di Adams = vedi descrizione nel testo
Fig 8 – Gibbometro del Dr Felici
Fig 9 Vedi descrizione nel testo
Fig 10 - Scoliosi funzionale o atteggiamento scoliotico
In A = asimmetria dei triangoli della taglia , scapola destra
più alta della controlaterale ;
in B = flessione anteriore :assenza di gibbo
Fig. 11
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